CORAGGIO
Come potenziare capacità decisionale e coraggio?
Fin da piccoli ci hanno insegnato a stare attenti a dove mettiamo i piedi e a ponderare prima di agire. Abbiamo imparato anche, dall’esperienza e dalle storie, le conseguenze di ogni scelta e la fatica a volte di prendersi il rischio, di risponderne.
Da qui, nelle organizzazioni e nella vita, deriva il culto della prudenza, eletta non a caso a virtù cardinale. In contraddizione con la necessità di potenziare capacità decisionali e coraggio che con altrettanta forza siamo chiamati ad esprimere.

All’inizio fu iniziativa e proattività…
Decidere, fra azzardo e prudenza, è compito cruciale dei manager. E, nella complessità che oggi sperimentiamo con forza, l’impegno è quotidiano, coinvolge una rete sempre più ampia di attori (non solo manager a tutti i livelli ma anche professional e operativi) e comporta:
Fattori che si intersecano e che richiedono un approccio olistico e incisivo per essere attivati o ri-attivati nel percorso atto a potenziare capacità decisionale e coraggio.
Gli ostacoli nel percorso verso una nuova efficacia
Il lungo lavoro di strutturarci in organizzazioni ci ha reso più solidi, efficienti e capaci di impatto ma forse anche, a volte, più addomesticati, rigidi, fiacchi.
Regole, gerarchie e standard possono essere tanto utili quanto ostacolanti e diventare parte di trappole o tane.
Tutti questi vincoli rappresentano tuttavia le caratteristiche strutturali di molti contesti e culture aziendali: la capacità cruciale non è quindi quella di decidere e impattare in contesti semplici, ma piuttosto quella di farlo in contesti complessi, ambigui, sfuggenti e ambivalenti.
La svolta del self-empowerment
Decidere e riuscire oggi (ma anche sempre) richiede allenarsi assiduamente a:
Sviluppo e self-empowerment allenano le capacità decisionali e il coraggio, che si traducono poi in comportamenti di vigilanza, iniziativa, proattività e responsabilità nel relazionarsi, scegliere e agire.
Come potenziare capacità decisionale e coraggio: micro e macro
Per far esprimere pienamente il potenziale che i singoli, i team e le organizzazioni hanno di decidere tempestivamente e con impatto di lunga gittata, un progetto di sviluppo lavora idealmente su più livelli:
Approcciare parallelamente più livelli è la chiave di volta per consolidare un vero cambiamento e salto di qualità, che diventi sostenibile nel medio e lungo termine.
UNA RACCOLTA DI CASI REALI
Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.
People Development
Un percorso di empowerment dedicato alla comunità tecnica di un’azienda
Un’azienda di altissimo profilo tecnologico vuole implementare la carriera tecnica, consentendo ai propri “guru” interni di guadagnare influenza e autorevolezza per contribuire e influenzare le scelte aziendali.
Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

K come Killer
Conoscerli per aggirarli, vuol dire avere una vision e una traiettoria degli scenari possibili

G come Generatività
Mettere al mondo qualcosa di proprio; per farlo ci vuole anche contare con e sugli altri

L come Locus of control
Concentrarsi su quello che dipende da te per avere maggiori possibilità di impatto
Area d’impatto
I podcast di Federico Vagni
Elogio dell’irrazionalità
Via via che la complessità e le responsabilità aumentano, decidere diventa più difficile e richiede più coraggio. Questo può enfatizzare necessità di ponderare prima di agire. Ma è anche più evidente come il processo decisionale sia alimentato dalla componente emozionale, perché la razionalità è solo una parte dell’intelligenza. Servono liste pro e contro? Si, ma con alcune precauzioni d’uso!
Perché canto
Iniziativa e proattività sono la benzina del protagonismo, implicano e al contempo rafforzano il coraggio. Importante e proficua può essere l’iniziativa di sperimentarsi in cose che non si sanno fare, per allenare l’attitudine a mettersi in gioco, usandosi pienamente, pezzi forti e meno forti, non necessariamente senza inibizioni e meglio se sostenuti dalla fierezza “di non essersi rassegnati ad averle”!