RESPONSABILITÀ
Come responsabilizzare persone e team per aumentare la performance?
Perché responsabilizzare persone e team è importante per un’azienda? L’etimologia latina della parola Responsabilità esplicita il senso profondo di questa parola composta da: re (indietro), spondere (promettere), bile (capacità).
Quindi la capacità di promettere in reazione ad una domanda o richiesta. Se ogni persona dell’organizzazione fosse capace di prendere in carico con determinazione, fiducia e passione obiettivi e compiti di propria responsabilità, l’organizzazione non potrebbe che avere successo.

I limiti della responsabilizzazione dei collaboratori
Responsabilizzare persone e team non è solo lo strumento attraverso il quale essi possono realizzare i compiti affidati loro, ma anche un atteggiamento profondo di ingaggio, protagonismo e intraprendenza. Una dimensione sottile che può però fare la differenza tra il successo e l’insuccesso di un progetto, o di un’organizzazione nel suo complesso.
Ciò nonostante, succede spesso che sul lavoro, ma anche nella propria vita, le persone:
Ecco perché innescare una vera presa di responsabilità, facendo leva sulle dimensioni emotive e non solo razionali delle persone coinvolte, rappresenta l’unica via per realizzare una svolta consistente e consolidarla nel tempo.
Come affrontiamo la responsabilità nella vita?
In tutti gli ambiti di vita, la responsabilità è vissuta in modo ambivalente. Da un lato, ambiamo ad assumerne, per sentire di essere utili, di impattare e di lasciare un segno nelle cose. Dall’altro, la rifuggiamo per il peso che rappresenta: la responsabilità ci espone all’essere visti, al poter fare errori significativi, all’essere giudicati, al vivere stress.
Basti pensare a Roberto Baggio, ai Mondiali USA 1994: un rigore sbagliato che sancì la sconfitta dell’Italia. “Ancora non dormo pensando a quell’errore”, dichiara tutt’oggi l’ex-calciatore.
Possiamo veramente biasimare chi si sottrae – sottilmente o in modo più evidente – alle responsabilità? No, non possiamo, a meno di non creare le condizioni culturali, organizzative e personali perché ciascuna persona inizi a desiderare con forza e senza ambivalenze la possibilità di fare la differenza. Questa è la nostra responsabilità, e finché non l’abbiamo assolta, dobbiamo continuare a prendercela.
Come responsabilizzare persone e team stimolandole
Attivare nei singoli e nei gruppi di lavoro ingaggio e presa in carico è un processo realizzabile attraverso un principale fattore chiave: per prenderci una responsabilità, dobbiamo avere una minima fiducia di poter portare a termine con successo il compito. Chi si proporrebbe per battere il rigore decisivo, se non avesse la fiducia di poterlo segnare?
Questo significa potenziare e provocare la crescita professionale, non solo in termini di competenze, ma anche di consapevolezza e incisività personale.
Parallelamente, dimensioni culturali e relazionali incidono sulla capacità di un team e di un’organizzazione di far crescere un senso diffuso di responsabilità e corresponsabilità:
L’approccio self-empowerment è potente nell’attivare questo processo, in quanto agisce sulle intenzioni e motivazioni individuali, prima ancora che sui comportamenti, rendendo concreto e sostenibile nel tempo il cambio di passo innescato nel primo intervento, tipicamente “disruptive”.
Colmare una carenza di responsabilità: micro e macro
Un’autentica svolta è possibile nel momento in cui i membri di un’organizzazione percepiscono un cambio di passo reciproco. Per responsabilizzare persone e team, diventa quindi strategico innescare un’interdipendenza in cui l’assunzione individuale di responsabilità alimenti l’assunzione di responsabilità altrui. Un risultato possibile solo quando il patto è chiaro e la comunicazione autentica.
Un intervento di self-empowerment ha quindi come obiettivo quello di:
Un intervento di sviluppo incentrato su questo tema rappresenta quindi la possibilità per le persone coinvolte di ripensare nel complesso il proprio ruolo e contributo, acquisendo maggiore sentimento di protagonismo, di poter fare la differenza, e di conseguenza maggiore gratificazione.
UNA RACCOLTA DI CASI REALI
Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.
Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

L come Locus of control
Una ricerca individuale per valutare il proprio impatto nelle cose che ci accadono

O come Ownership
Essere i principali attori del proprio percorso, agire su progetti e ruoli in azienda
AREA D’IMPATTO
I podcast di Federico Vagni
Alla ricerca della felicità 1
La responsabilità può essere vissuta in modo ambivalente: volersene assumere, per sentire di valere, e al contempo rifuggirla per il peso che rappresenta e l’esposizione a cui espone. Può aiutare a integrare questi due versanti l’imparare a focalizzare la responsabilità, facendosene pienamente carico e misurandosi su ciò che dipende da sé. E non possono essere solo i risultati ma piuttosto i pensieri, le azioni, gli impegni. Significativa l’esperienza e la testimonianza di Alex Bellini.
Chi si deve occupare di te?
Si può veramente delegare la sicurezza dei propri figli ad un dispositivo salvavita? La riflessione più ampia riguarda le imposizioni, nel loro effetto disincentivante rispetto all’assunzione di responsabilità, che ha bisogno di scelte, di coinvolgimento personale, di protagonismo. L’intraprendenza non si concilia con la dipendenza, con l’essere eccessivamente guidati, assecondati e dotati di tutto ciò che serve. E questo vale anche per i percorsi personali di sviluppo.