PROBLEM SOLVING
Come integrare visione allargata e capacità di problem solving?
Hai già sentito parlare del modello T-Shaped?
T-Shaped significa “a forma di T”. Si tratta di una metafora che descrive una particolare abilità in una persona o in un’organizzazione.
La T rappresenta la possibilità di coniugare un approccio orizzontale alla conoscenza, agli ambienti e ai problemi, con le meta-capacità trasversali necessari ad essere efficaci nella complessità odierna.
Ed è il modello T-Shaped che rappresenta anche l’integrare visione allargata e capacità di problem solving.

Negli ultimi anni, l’approccio volto esclusivamente al miglioramento continuo e all’evoluzione di linee strategiche stabili ha mostrato segni a volte drammatici di inadeguatezza.
L’accelerazione, l’ampliamento e l’interconnessione delle dinamiche di società e mercati hanno portato o rischiano di portare al collasso organizzazioni sia storiche che nuove, incapaci di conciliare le performance nell’immediato e la prontezza nell’agire su nuove intuizioni, trasformandosi.
Bilanciare e integrare visione allargata e capacità di problem solving richiede un’attitudine ad agire nella complessità, che a sua volta trae ispirazione dall’approccio “naturale” visibile nei bambini (quelli che abbiamo messo al mondo e quelli che portiamo dentro di noi):
Ecco le linee di sviluppo da potenziare per aumentare la capacità di persone e team di realizzare un efficace processo di problem solving.
Cosa ci impedisce di avere una visione allargata
È faticoso abbandonare il nido di approcci che ci sono stati preziosi per riuscire e prosperare, e che ci rassicurano nella misura in cui li conosciamo e ci sentiamo capaci di maneggiarli:
Questi sono vincoli, prima ancora che nell’organizzazione, che esistono nell’approccio e nella cultura dei singoli, nel bisogno innato delle persone di essere e sentirsi rassicurate, di mantenere il controllo, di poter conoscere tutto prima di decidere e agire.
Come valutare la capacità di problem solving in contesti organizzativi
Il comportamento di un’azienda o di un team dovrebbe essere dettato dal contesto (cosa succede intorno), dalla sua strategia (cosa fare in risposta) e dal profilo delle persone (chi deve farlo).
In sintesi, 2 gli approcci possibili:
Buona parte di noi (giovani compresi) è più avvezzo al primo. E buona parte delle strutture sociali in cui siamo cresciuti e viviamo tendono ancora a legittimare e incentivare tale modello.
La svolta del self-empowerment
A fronte del cambiamento di contesto e risultati che molti di noi sperimentano, potrebbe essere utile allenare un approccio evolutivo ed agile a tutti i livelli, che comporta:
Sviluppo e self-empowerment allenano queste capacità favorendo una messa in discussione personal professionale, che implica la possibilità per la persona di smuovere anche i propri pensieri limitanti e sbloccare nuovi approcci e mindset.
Integrare visione allargata e capacità di problem solving: micro e macro
Per far esprimere pienamente il potenziale che le organizzazioni hanno di stare con protagonismo nella complessità, un progetto di sviluppo lavora idealmente su più livelli:
Per questo, ogni nostro progetto assume la caratteristica di “intervento”, includendo la dimensione individuale, quella culturale e quella organizzativa.
UNA RACCOLTA DI CASI REALI
Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.

Team di talenti
Un’azienda Retail ci ha chiesto un percorso di integrazione, training, sviluppo per aumentare efficacia ed efficienza
Azienda matura nel settore del retail con urgente bisogno di integrazione, training sul campo e sviluppo di giovani professional di talento in ambito category management e acquisti.
Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

V come Vision
Ricrearsi una vision positiva facilita il processo decisionale e le possibili risoluzioni ai problemi

Z come Zona di comfort
Uscire dalla condizione di fissità e quindi poter esplorare percorsi non conosciuti

C come Coraggio
Affrontare i propri limiti e lasciar uscire anche le proprie fatiche e difficoltà, per sperimentarsi.
Area d’impatto
I podcast di Federico Vagni
Segui l’istinto, Luke
La prontezza per agire su nuove intuizioni o nuovi e improvvisi scenari può essere ostacolata da alcune resistente. In molti, infatti, più che sintonizzarsi sul contesto che cambia per cercare le risposte più “adatte”, si rifanno ad automatismi acquisiti o a riflessioni razionali, perdendo in fluidità ed impatto. Mixare al processo razionale quello istintivo, imparandone il linguaggio, rende possibile accostare al “pensare” il “sentire”. Significa ridurre l’intenzione di controllo come processo, per ampliare il controllo come esito.
L’inganno dell’essere fedeli a se stessi
Per agevolare il passaggio da un modello “fisso” ad un modello “fluido” ciascun attore in campo non può che iniziare da se stesso. Mettersi in discussione, perdere la fissità che porta ad “incantarsi”, come un disco rotto, su alcune narrazioni di sé (convinzioni, spesso limitanti, su come siamo fatti). La prima visione allargata non può che riguardare questi “sé”, per “incantarsi” ancora, ma davanti alla varietà di personaggi che ci abitano, per dare calore e colore anche alle tante nuove storie che possiamo scrivere senza tradirci.