
Empowerment Alphabet
Coraggio
Il coraggio (cor habeo, ho cuore) è la virtù umana, spesso indicata anche come fortitudo o fortezza, che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto (ma anche a volte con “spregiudicatezza”) la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione.

Empowerment Alphabet
Coraggio
Il coraggio (cor habeo, ho cuore) è la virtù umana, spesso indicata anche come fortitudo o fortezza, che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto (ma anche a volte con “spregiudicatezza”) la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione.
Nell’approccio del self-empowerment il coraggio è un ingrediente importante per lavorare sul proprio sviluppo e per potersi aprire nuove possibilità.
In questo senso il coraggio ha a che vedere con queste dimensioni:
Il coraggio nasce da una forza che ciascuno di noi ha insita (ma può essere anche ‘stimolata’) e si connette sia al bisogno di reagire ad una difficoltà sia ai desideri e alla voglia della persona di evolvere ed essere maggiormente soddisfatta.
Un padre, una madre, un capo o un trainer che si spendono per favorire lo sviluppo di qualcun altro possono trovare energia e forza da questa preziosa risorsa.
Ti proponiamo una piccola riflessione:
- Prova a pensare alla paura che senti più forte in questo periodo (di deludere, di sbagliare, di essere giudicato, di perdere la faccia, di esporti, di ferire qualcuno…)
- Ora fai una lista di cose importanti che senti avresti fatto o raggiunto se tu non avessi avuto questa paura
- Scegli ora da questa lista almeno una cosa per te attuale e rilevante, e condividila con un’altra persona
- Se ti va, cerca un modo per sperimentare in modo reversibile un primo passo che ti porterebbe verso l’obiettivo a cui tieni. Magari puoi farti aiutare dalla persona con la quale hai condiviso
Lascia la tua esperienza se vuoi nei commenti.
La mia è la paura di sbagliare nella ricerca di un altro lavoro.
Potrei come miglioramento iniziare a mandare i cv fuori.
Ciao Danila, mi permetto di suggerirti un podcast che ho registrato di recente, che sottolinea come non sempre la scelta più coraggiosa sia quella di cambiare. Ti lascio il link in questo commento: buon ascolto e in bocca al lupo! https://www.spreaker.com/user/federicovagni/5-manifesto-del-non-cambiamento
Molto spesso mi sento un codardo.
Sono bloccato da una miriade di pensieri irrazionali che minano il mio sviluppo ed il raggiungimento dei traguardi.
Penso di non essere in grado di…, di non essere all’altezza di…, di non essere ancora pronto a…, di non essere bravo e disinvolto come…
In sostanza, erigo dei paletti e dei muri dinanzi a me, del tutto irrazionali in quanto non supportati da evidenze reali, che mi impediscono di spiccare il volo. Dei demoni, delle paure che vorrei avere il CORAGGIO, di affrontare ed abbattere.
Vorrei essere più coraggioso nell’aggredire la vita, più sfrontato, meno timoroso e riflessivo, più risoluto e superficiale nell’affrontare nuove sfide e dei cambiamenti.
Per questo mi sento vicino a questa parola, CORAGGIO!
Marco dirsi queste cose mi arriva non solo come un tratto di autenticità, ma anche come coraggio, se non lo si vede solamente come grinta e spinta realizzativa; ci vuole coraggio anche solo per ammetterlo. E’ vero, i muri che ergiamo sono difficili da superare, ma quando ci proviamo magari ci piace anche esserci riusciti! Si tratta poi di scegliere su cosa non vogliamo mollare.
Pensa a quella volta in cui hai deciso e ti sei buttato…e se non ci riesci (ancora) prova con un paio di birre…:-)
La mia paura più grande è quella di sbagliare e deludere, sia nella vita personale, sia professionale. Le nuove sfide che quotidianamente si presentano avanti a noi tutti, mi entusiasmano ma, al contempo, mi incutono timore e questo , talvolta, mi intimidisce. Vorrei superare questo timore, brivido, nodo allo stomaco, imparando anche a dimostrare più fermezza, a dire qualche “no”, più decisione a voce ferma. Ieri ho fatto una telefonata “scomoda”, in cui ho espresso ad un collega un pensiero diverso dal suo; ho guardato il telefono a lungo ma poi mi sono imposta di schiacciare il tasto verde e, a voce ferma, facendomi “auto-coraggio” ho espresso il mio pensiero. Lui, attonito, mi ha ascoltata e mi ha detto che avrebbe lasciato a me ogni valutazione; ho già valutato, e ho solo voluto riferirgli l’esito delle mie valutazioni. L’ho fatto, forse l’ho deluso, ma ho sciolto il nodo allo stomaco.
Stefania il tuo commento mi risuona; tutte le volte che, più o meno metaforicamente, schiaccio quel tasto verde…e la cosa interessante è che sono gli episodi che più mi rimangono in mente. A volte serve fare l’opposto, scegliere di non schiacciare il pulsante per comprendere meglio, per ascoltare, per avere una visione più ampia, ma sapere che, se vuoi, trovi il coraggio di esporti e dire la tua è un bel regalo da concedersi!!