
EMPOWERMENT ALPHABET
Zona di comfort
È la condizione mentale in cui le persone agiscono con una apparente tranquillità, senza troppe ansie o rischi percepiti, rassicurati da un contesto conosciuto, acquisito o abitudinario.

EMPOWERMENT ALPHABET
Zona di comfort
È la condizione mentale in cui le persone agiscono con una apparente tranquillità, senza troppe ansie o rischi percepiti, rassicurati da un contesto conosciuto, acquisito o abitudinario.
Il concetto in sé potrebbe assumere una valenza positiva ma, più spesso, rimanda ad una condizione limitante:
In questo secondo caso, collegandoci all’approccio del self-empowerment, la condizione di fissità data dal rimanere nella propria zona di comfort, agisce come potente freno nel permettere a ciascuno di sperimentare ed aggiungere nuove conoscenze, comportamenti, capacità, soprattutto quando questo meccanismo è inconsapevole.
In particolare evidenziamo due possibili ambiti di impatto:
Che farne allora? Una via potrebbe essere quella di contattare qualche desiderio lasciato per strada, in modo da non dover rispondere solo ed unicamente ai bisogni che sentiamo quotidianamente; (di fatto, si cerca un “balance” fra stabilità e cambiamento in cui la stabilità però prevale).
Un altra via ci suggerisce di “spezzare” quotidianamente qualche abitudine che, seppur rassicurante, spesso non fa altro che alimentare il conosciuto e tracciare continuamente sentieri già percorsi.
Di certo, ogni passo di apertura e messa in discussione richiede energia “extra”, coraggio e determinazione. Il fatto di non provare ad uscire dalla zona di comfort potrebbe essere già un indicatore che il meccanismo è in piena azione, ma a quale prezzo? Certamente al prezzo di limitare la propria esperienza, ed allo stesso tempo di non esplorare alcune capacità o qualità che giacciono “nascoste” a noi ed agli altri.
Hai mai provato ad incrociare le braccia invertendo la posizione delle stesse? Modificare anche solo una piccola abitudine richiede un certo tasso di concentrazione ed impegno. Ti proponiamo di provare ad aumentare nella tua vita il tasso di cambiamento facendo nei prossimi giorni queste tre cose:
- Identifica un’abitudine (ad esempio nella tua routine mattutina) e per una settimana impegnati a fare quella cosa in modo sempre diverso.
- Identifica una cosa che tendi a rimandare perché ti risulta meno spontanea o facile di altre (ad esempio un compito che hai sul lavoro), e per una settimana impegnati a fare quella cosa il prima possibile, senza mai rimandarla.
- Scegli un’esperienza che ti ha sempre incuriosito ma che non hai mai sperimentato, e almeno per una volta prova a farla.
Finita la settimana di “cambio routine” lascia se vuoi la tua esperienza per dirci come è andata e cosa hai scoperto di nuovo.
Ho sempre avuto un buon rapporto con l’idea di uscire dalla propria Zona di Comfort anche perché faccio un lavoro dove le “zone” sono molto limitate nel tempo, visti i continui cambiamenti del digitale.
Tutto questo fino al tentativo di incrociare le braccia dalla parte opposta a quella “normale”. La concentrazione necessaria e lo sforzo per riuscire in questa impresa sono state importanti per capire che uscire dalla Zona di Comfort ha poco a che fare con il cambiamento, che nel mio caso è la “Zona”, e più a che fare con la capacità di immaginarsi capaci di andare oltre se stessi.
Grazie Paola è proprio questo il senso. Recentemente mi è capitato di andare oltre ciò che avrei fatto “normalmente” e, ascoltando le mie sensazioni, ho avuto il coraggio di dire una cosa in più…spesso non ci riesco, ma l’effetto in me è stato di aver scoperto che quel rischio tutto sommato lo potevo correre ed è stato utile non solo a me!
In effetti ora che ti leggo capisco che andare oltre alla propria Zona di Comfort è una ricchezza per sé, ma anche per gli altri perché in qualche modo smettiamo di essere parte della loro Zona di Comfort. Un tema interessantissimo.
Ciao Paola, in effetti anche il cambiamento costante può diventare una zona di comfort… Uscirne significa mettersi consapevolmente nella fatica di approcciare le cose attraverso un nuovo sguardo. Per me, spesso, un comportamento molto lontano dalla mia zona di comfort è quello di stare fermo e attendere.
Confermo che anche per me quella di fermarmi è un’esigenza periodica legata alla possibilità di avere uno sguardo sulle cose e le persone più legata al sentire che al fare, quindi oltre il cambiamento e oltre me stessa.