
EMPOWERMENT ALPHABET
Possibilità
(lat. Possibilĭtas, possibĭlis: possibile, posse: potere) è la potenza, la capacità, la facoltà e il potere di fare una cosa, ossia che quella cosa accada.

EMPOWERMENT ALPHABET
Possibilità
(lat. Possibilĭtas, possibĭlis: possibile, posse: potere) è la potenza, la capacità, la facoltà e il potere di fare una cosa, ossia che quella cosa accada.
Il possibile è quello che può essere; la possibilità rappresenta anche la via, il modo attraverso cui si può riuscire a fare qualche cosa, quindi la possibilità è la capacità e anche il mezzo di cui si dispone.
La questione del possibile e dell’essere è uno dei temi centrali della filosofia.
L’approccio del self-empowerment si basa sull’ipotesi che la molteplicità di possibilità favorisca la libertà decisionale e le opportunità di evoluzione. La proposta allora è quella di lavorare verso l’apertura di nuove possibilità, giacché creare maggiore possibilità consente di avere più opzioni di scelta, e di conseguenza maggior sentimento di protagonismo e responsabilità soggettiva nelle azioni.
Aprire una possibilità è una terza via tra essere stabili nel tempo, e quindi forse statici, ed essere in cambiamento, ma magari correre dei rischi: è quindi un modo di aprirsi al cambiamento senza perdere la stabilità attuale.
Per lavorare nella direzione dell’apertura di nuove possibilità, l’approccio del self-empowerment suggerisce alcuni ingredienti e passi di metodo:
Aprirsi una nuova possibilità è spesso reso attuabile attraverso un approccio votato alla sperimentazione, al provare, all’esplorare, prima ancora che al discriminare o scegliere.
Ti propongo una piccola riflessione: nell’ultimo anno, quante possibilità nuove senti di avere aperto? Prova ad elencare le esplorazioni che hai fatto, tutte le volte che hai sperimentato un passo fuori dalla tua abituale zona di comfort. Ora guarda il tuo elenco… è abbastanza lungo? Ti soddisfa? Avresti voluto “osare” di più?
Scrivici nei commenti come è andata. E, se desideri che la tua lista si arricchisca, seguici per trovare spunti, strumenti e qualche provocazione.
Se fossimo così evoluti da poter allargare le nostre vedute e i nostri pensieri, se avessimo più occasione di trovarci d’avanti a significati così profondi ma al contempo di un’ampiezza tale che alleggerisce qualunque paura, l’osare sarebbe una pratica molto più naturale nella nostra vita privata e soprattutto in quella professionale.
Complimenti e grazie del bel momento di riflessione che mi avete offerto! Sto facendo la mia lista…
grazie Esteban del tuo commento; mi hai fatto riflettere su quanto di “naturale” ci sia nell’evolversi dell’essere umano, e invece (e/o anche) quanto di spontaneo o reattivo. Sicuramente lavorarci allargando le nostre possibilità ci rende più liberi…
in bocca al lupo per la tua lista!
Bellissima questa definizione Evangelina. “Possibilità” è la parola centrale parlando di self-empowerment: è l’unita di misura del potere soggettivo! Ed è strano che tutti i sistemi complessi e normati tendano a svilupparsi per sperimentazione e apertura di possibilità (penso ad esempio ad un’azienda che sperimenta un nuovo prodotto prima di immetterlo sul mercato) mentre quando ragioniamo su noi stessi siamo molto più portati a pensare in termini di “resto sulla vecchia via o l’abbandono per provarne una nuova?”
Aprirsi possibilità è proprio il passaggio che ci porta fuori da questo dilemma.
Allora mi viene da dire che c’è una parola italiana con sapore piuttosto negativo che forse dovremmo riabilitare: possibilista. Forse fossimo tutti un po’ più possibilisti vivremmo in un mondo fatto di relazioni, incontri esperienze più stupefacenti e stimolanti, una vita più vitale! Chissà se accadrà mai… beh, io comunque a riguardo voglio proprio essere possibilista!!!
Grazie Federico!
Mi hai fatto incuriosire su questa parole italiana: possibilista. Mi pare di capire che come intendi tu il “essere possibilista” ha nel cuore implicitamente l’uso della creatività, del pensiero creativo, soprattutto davanti alle situazioni (apparentemente) limitanti. Ciò non è “semplicemente” adattarsi alla realtà dei fatti, se non anche cercare di cambiarli usando al meglio il nostro pensiero critico e innovativo, che ci permette di formulare idee e allargare le nostre possibilità, proprio lì dove pare non ci siano! Certo per fare tutto questo si richiede una bella dosi di coraggio per uscire degli schemi, per attivarci, per lasciarci tentare dal nuovo…beh se così fosse diciamo che è molto bello essere possibilista!
Very well spoken, Evangelina.
“…la molteplicità di possibilità favorisca la libertà decisionale e le opportunità di evoluzione…” is a beautifully succinct, almost statistically significant, hypothesis of self empowerment which almost demands active responsibility. Or better, to have the personal courage to position yourself to be in the right place, at the right time for possibilities to present themselves.
As your ingredient list suggests, “to contact…”, “to reactivate…”, “to create…”, “to draw upon…”, “to avoid….” are all active verbs and absolutely essential in taking responsibility for your life, or your situation.
As Sartre said: “We are condemned to be free”.
As you ask: “Should we have dared more?”
Wise words from you both. Thank you.
Thank you Serge for your beautiful words!
Fully agree with these “active verbs”, they are vital in Self-Empowerment work. I think that only from our subjective responsibility of what we really wish for, we can be and feel free
I totally agree Serge: active verbs are absolutely essential in taking responsibility. But responsibility and energy are not enough. Stay tuned: the next “empowerment word” will be about something that give us direction and meaning.
Ps: as you can see the whole website is translated in English. We’re planning to translate also this section asap… :-)
A me ha colpito lo step del saper creare scenari possibili… mi ritrovo molto bene nella prima parte, mi sento bene in contatto con il mio Io Desiderante, ma a volte questi pensieri restano tali… e ho fatto esperienza che le volte in cui sono riuscita a convertire delle aspirazioni o desideri in scenari possibili, dove mi sono immaginata con l’obbiettivo raggiunto, beh li ho effettivamente raggiunti. Occorre una vision concreta per poter realizzare un sogno. Quindi individuare il primo (piccolo) passo e farlo. Every journey always begins with the first step.
grazie del tuo commmento Valentina!
mi ritrovo in quello che dici, sono d’accordo con te rispetto al fatto che a maggior chiarezza della nostra vision maggiori possibilità di realizzare “il nostro sogno”!. Si tratta “semplicemente” di immaginare possibile quello che vogliamo!, certo, non ècosì inmediato nè scontato “scoprire” quello che DAVVERO vogliamo ! Ci vuole un lavoro su di sè, che è comunque sempre piacevole!
Non è sempre semplice bypassare i meccanismi killer, che a volte si confondono con l’autoconservazione. La “paura” può giocare un ruolo, intendo la “paura” che agire in modo diverso, potrebbe essere anche possibile e portare a un risultato. È quello il primo step da affrontare. Di fatto però ci si scontra anche con agenti esterni indipendenti dalla nostra volontà.
Diciamo che esplorare la possibilità è un primo passo necessario, ma non necessariamente sufficiente, ma vale la pena tentare.
Maggiori sono le possibilità, maggiori sono le opzioni di scelta, maggiore è il sentimento di libertà e protagonismo che viviamo. Riguardo alla paura hai pienamente ragione Claudio: se ci vediamo una volta, ricordami di raccontarti l’episodio della donna valdese!