
Sviluppare integrazione e cooperazione in azienda, in chiave People Development, richiede una particolare attenzione allo sviluppo personale, del team e di tutta l’organizzazione.
In un mondo VUCA , la capacità di costruire scenari condivisi, far emergere informazioni e soluzioni dal basso, aprire canali di ascolto e confronto, pare essere una chiave di successo fondamentale per le organizzazioni e i singoli leader, sempre meno padroni in prima persona di tutte le conoscenze necessarie.
Disfunzionalità vs Interfunzionalità
Nei nostri progetti orientati a sviluppare integrazione e cooperazione in azienda, osserviamo alcune difficoltà ricorrenti. Ecco alcune chiavi di volta dei nostri interventi, che puntano a riconoscere e svoltare rispetto a queste problematiche:
Le informazioni restano dentro determinati confini, quindi non circolano liberamente
Alcuni atteggiamenti del vertice veicolano, tra le righe, un messaggio di poco interesse all’ascolto e al confronto
Le persone sono scarsamente incentivate alla condivisione e allo scambio
Le riunioni sono spesso momenti nei quali mostrare e difendere le proprie idee, piuttosto che contesti di costruzione condivisa di soluzioni
Il conflitto è spesso vissuto sul piano personale, invece di essere accolto come elemento generativo di confronto o ricerca di soluzioni innovative
Si tratta di difficoltà che affondano le proprie radici non nei metodi, nei processi o nel saper fare, ma nel mindset di persone e gruppi. Un mindset che ha bisogno di evolvere, attraverso un percorso (spesso disruptive) di sviluppo e potenziamento.
Integrazione e cooperazione in azienda: il problema è uno solo?
E’ sufficiente osservare due bambini che giocano, per comprendere quanto la natura umana oscilli tra il desiderio di condividere e quello di primeggiare sull’altro. Per questo motivo i contesti organizzativi tendono a perdersi spesso tra queste spinte contrastanti, con il rischio di alimentare l’individualismo e disincentivare l’interfunzionalità.
E’ importante osservare che integrazione e cooperazione in azienda si alimentano di più fattori:
- Processi organizzativi capaci di stimolare le persone a lavorare insieme, a mettere soluzioni, idee e informazioni a fattor comune
Una cultura condivisa che sappia valorizzare il dialogo, l’ascolto, il confronto e una progettazione condivisa delle soluzioni
L’attitudine individuale di ciascuna persona, che può essere più o meno propensa a superare determinate barriere, deve essere incentivata a condividere i campi da gioco e le sfide, mettendo a fattor comune le proprie competenze e conoscenze
La mission di Torreluna in questo tipo di progetti è quindi quella di rafforzare questi aspetti, dare loro dignità e forza, creare un contesto che ne consenta la replicabilità.
La svolta del self-empowerment
Il concetto di self-empowerment richiama l’idea di potenziamento del singolo. Di conseguenza questo metodo potrebbe apparire maggiormente focalizzato sull’emersione del talento personale, che non sulla creazione di un contesto di dialogo e ascolto reciproco.
La nostra esperienza, al contrario, ci dimostra in modo chiaro ed evidente come sia caratteristica degli individui ricchi di risorse, evoluti e fiduciosi, sapersi aprire al confronto, accettare se non addirittura ricercare la disconferma, muoversi con fluidità nei contesti relazionali complessi.
Lo sviluppo del potenziale personale e professionale, sia in una persona che in un team, riesca quindi ad abilitarli a:
Ricercare il confronto e apprezzare le soluzioni condivise, anche laddove queste richiedano inizialmente maggiore impegno
Stimolare gli altri e se stessi ad uscire dalla propria “zona di comfort”, tipicamente caratterizzata dalla conoscenza dei propri confini e processi, come di know-how specifico
Riconoscere gli elementi disfunzionali (killer) che limitano la propria attitudine a collaborare, in determinati momenti o con determinati interlocutori, per imparare a fronteggiare e superare i limiti stessi
Acquisire un proprio stile di comunicazione che sia fluido e diretto
Potenziare la propria disponibilità a cimentarsi nel dialogo e nell’ascolto
Incidere a questo livello è possibile solo attraverso un metodo strutturato e sperimentato negli anni. Un processo di sviluppo che consenta di smuovere le situazioni in modo incisivo, ma anche integrato e coerente con le necessità organizzative e le possibilità di ciascun singolo.
Capacità di fare alleanza: micro e macro
Ogni intervento di sviluppo individuale e di team, finalizzato ad una maggiore integrazione e cooperazione in azienda per potenziare l’interfunzionalità, sarà efficace laddove sia in grado di impattare su più livelli paralleli:
Attivare nell’individuo un salto di qualità sia personale che professionale, che ne potenzi la capacità di confronto e collaborazione
Parallelamente ogni intervento, anche si trattasse di un singolo coaching, deve avere l’obiettivo e l’ambizione di trasformare, almeno in parte anche la cultura organizzativa, coinvolgendo in modo diretto o indiretto altri interlocutori
In questo senso abbiamo potuto constatare nella nostra esperienza che, i progetti finalizzati ad aumentare integrazione e cooperazione in azienda, hanno un maggiore impatto trasformativo quando nascono da un processo di co-design (cooperazione, ascolto, apertura reciproca) tra gli attori che lo sponsorizzano.
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IL NOSTRO BLOG
Raccoglie il filo rosso dei nostri pensieri e delle nostre esperienze. Dà voce in modo narrativo agli strumenti che proponiamo e agli incontri che facciamo in azienda.
Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

Q come Questioning
Domande e ascolto empatico come accesso e conoscenza degli altri senza pre-giudizi

R come Risorse
Partire dalle proprie risorse per sviluppare un clima in cui sia possibile esprimere il talento

Z come Zona di comfort
Uscire dalla condizione di fissità per poter esplorare percorsi non conosciuti

T come Team
Patto di reciproco scambio, provocazione e sostegno che i membri del team hanno tra di loro
UNA RACCOLTA DI CASI REALI
Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.

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Il team apicale della regione ha la responsabilità e l’urgenza di cambiare marcia e definire la vision e la roadmap che traghetti tutta la squadra ad un futuro di successo definito “region 2.0”.

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Ascolto e apertura reciproca sono presupposti indispensabili per favorire cooperazione e alleanze. Una riflessione non scontata sulle “questioni di principio” può aiutare a “sentire” convinzioni e valori non come dogmi distanzianti e aprioristici, ma come riferimenti da mettere in discussione. Si guadagna maggiore consapevolezza delle proprie contraddizioni e ci si consente l’empatia che apre a se stessi e all’altro.
Una critica al pensiero critico
Cooperazione e alleanze sono fondamentali quando cresce la complessità. Ma com’è possibile favorirli se uno dei mantra imperanti è ancora “informati e fatti un’idea tua?”: Quello che va recuperato – per aiutarsi reciprocamente a comprendere e affrontare ciò che ci circonda – non è invece lo spazio per una maggiore fiducia nelle competenze degli altri? Diffidenza e scetticismo aiutano davvero?