INTEGRAZIONE
Come sviluppare integrazione e cooperazione in azienda?
Sviluppare integrazione e cooperazione in azienda, in chiave People Development, richiede una particolare attenzione allo sviluppo personale, del team e di tutta l’organizzazione.
In un mondo VUCA, la capacità di costruire scenari condivisi, far emergere informazioni e soluzioni dal basso, aprire canali di ascolto e confronto, pare essere una chiave di successo fondamentale per le organizzazioni e i singoli leader, sempre meno padroni in prima persona di tutte le conoscenze necessarie.

Disfunzionalità vs Interfunzionalità
Nei nostri progetti orientati a sviluppare integrazione e cooperazione in azienda, osserviamo alcune difficoltà ricorrenti. Ecco alcune chiavi di volta dei nostri interventi, che puntano a riconoscere e svoltare rispetto a queste problematiche:
Si tratta di difficoltà che affondano le proprie radici non nei metodi, nei processi o nel saper fare, ma nel mindset di persone e gruppi. Un mindset che ha bisogno di evolvere, attraverso un percorso (spesso disruptive) di sviluppo e potenziamento.
Integrazione e cooperazione in azienda: il problema è uno solo?
E’ sufficiente osservare due bambini che giocano, per comprendere quanto la natura umana oscilli tra il desiderio di condividere e quello di primeggiare sull’altro. Per questo motivo i contesti organizzativi tendono a perdersi spesso tra queste spinte contrastanti, con il rischio di alimentare l’individualismo e disincentivare l’interfunzionalità.
E’ importante osservare che integrazione e cooperazione in azienda si alimentano di più fattori:
La mission di Torreluna in questo tipo di progetti è quindi quella di rafforzare questi aspetti, dare loro dignità e forza, creare un contesto che ne consenta la replicabilità.
La svolta del self-empowerment
Il concetto di self-empowerment richiama l’idea di potenziamento del singolo. Di conseguenza questo metodo potrebbe apparire maggiormente focalizzato sull’emersione del talento personale, che non sulla creazione di un contesto di dialogo e ascolto reciproco.
La nostra esperienza, al contrario, ci dimostra in modo chiaro ed evidente come sia caratteristica degli individui ricchi di risorse, evoluti e fiduciosi, sapersi aprire al confronto, accettare se non addirittura ricercare la disconferma, muoversi con fluidità nei contesti relazionali complessi.
Lo sviluppo del potenziale personale e professionale, sia in una persona che in un team, riesca quindi ad abilitarli a:
Incidere a questo livello è possibile solo attraverso un metodo strutturato e sperimentato negli anni. Un processo di sviluppo che consenta di smuovere le situazioni in modo incisivo, ma anche integrato e coerente con le necessità organizzative e le possibilità di ciascun singolo.
Capacità di fare alleanza: micro e macro
Ogni intervento di sviluppo individuale e di team, finalizzato ad una maggiore integrazione e cooperazione in azienda per potenziare l’interfunzionalità, sarà efficace laddove sia in grado di impattare su più livelli paralleli:
In questo senso abbiamo potuto constatare nella nostra esperienza che, i progetti finalizzati ad aumentare integrazione e cooperazione in azienda, hanno un maggiore impatto trasformativo quando nascono da un processo di co-design (cooperazione, ascolto, apertura reciproca) tra gli attori che lo sponsorizzano.
UNA RACCOLTA DI CASI REALI
Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.
Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

Q come Questioning
Domande e ascolto empatico come accesso e conoscenza degli altri senza pre-giudizi

R come Risorse
Partire dalle proprie risorse per sviluppare un clima in cui sia possibile esprimere il talento

Z come Zona di comfort
Uscire dalla condizione di fissità per poter esplorare percorsi non conosciuti

T come Team
Patto di reciproco scambio, provocazione e sostegno che i membri del team hanno tra di loro
AREA D’IMPATTO
I podcast di Federico Vagni
Le questioni di principio
Ascolto e apertura reciproca sono presupposti indispensabili per favorire cooperazione e alleanze. Una riflessione non scontata sulle “questioni di principio” può aiutare a “sentire” convinzioni e valori non come dogmi distanzianti e aprioristici, ma come riferimenti da mettere in discussione. Si guadagna maggiore consapevolezza delle proprie contraddizioni e ci si consente l’empatia che apre a se stessi e all’altro.
Una critica al pensiero critico
Cooperazione e alleanze sono fondamentali quando cresce la complessità. Ma com’è possibile favorirli se uno dei mantra imperanti è ancora “informati e fatti un’idea tua?”: Quello che va recuperato – per aiutarsi reciprocamente a comprendere e affrontare ciò che ci circonda – non è invece lo spazio per una maggiore fiducia nelle competenze degli altri? Diffidenza e scetticismo aiutano davvero?