CORAGGIO

Come potenziare capacità decisionale e coraggio?

Fin da piccoli ci hanno insegnato a stare attenti a dove mettiamo i piedi e a ponderare prima di agire. Abbiamo imparato anche, dall’esperienza e dalle storie, le conseguenze di ogni scelta e la fatica a volte di prendersi il rischio, di risponderne.

Da qui, nelle organizzazioni e nella vita, deriva il culto della prudenza, eletta non a caso a virtù cardinale. In contraddizione con la necessità di potenziare capacità decisionali e coraggio che con altrettanta forza siamo chiamati ad esprimere.

Come sviluppare la leadership?

All’inizio fu iniziativa e proattività…

Decidere, fra azzardo e prudenza, è compito cruciale dei manager. E, nella complessità che oggi sperimentiamo con forza, l’impegno è quotidiano, coinvolge una rete sempre più ampia di attori (non solo manager a tutti i livelli ma anche professional e operativi) e comporta:

  • da un punto di vista cognitivo, capacità di attenzione, analisi, sintesi, creatività
  • da un punto di vista relazionale, l’abilità di cogliere le implicazioni del “fattore umano” nell’ambito di qualsivoglia decisione e di usare le risorse degli altri nella scelta delle piste da seguire e delle soluzioni da attuare
  • da un punto di vista trasversale, l’attitudine o l’allenamento ad alimentare e convogliare le energie necessarie ad affrontare e sostenere la fatica di prendersi rischi, forzare blocchi, aggirare vincoli, far fronte a opposizioni, rinunciare

Fattori che si intersecano e che richiedono un approccio olistico e incisivo per essere attivati o ri-attivati nel percorso atto a potenziare capacità decisionale e coraggio.

Gli ostacoli nel percorso verso una nuova efficacia

Il lungo lavoro di strutturarci in organizzazioni ci ha reso più solidi, efficienti e capaci di impatto ma forse anche, a volte, più addomesticati, rigidi, fiacchi.
Regole, gerarchie e standard possono essere tanto utili quanto ostacolanti e diventare parte di trappole o tane.

  • I processi decisionali sono talvolta macchinosi: pensati per ponderare e proteggere da rischi e arbitrio, possono tradursi in procedimenti burocratici che rispondono all’ansia di sbagliare e perdere qualcosa (posizioni, denaro, benessere, reputazione) più che al desiderio o all’imperativo di raggiungere un risultato ed evolvere
  • Struttura e controllo sono medicine con potere e responsabilità limitate
  • Non dare una risposta è già una risposta (al di là di qualsivoglia sistema gestionale)
  • La qualità della risposta dipende dalla “testa” ma, più che mai oggi, anche dalle relazioni e dalla capacità di maneggiare le emozioni proprie e degli altri
  • Attenzione a che l’opposto del caos non sia la morte per irrigidimento
  • Riconoscere il contributo vitale di confrontarsi, includere e integrare alimenta a volte un equivoco da smantellare: si decide da soli (che si tratti di singoli o gruppi), ciascuno secondo la propria area di impatto, su cui si è chiamati a intervenire, e di quella decisione si risponde personalmente
  • Le insidie risiedono tanto nel ragionamento a lungo termine (= c’è tempo) quanto nel breve (= intanto ho la gallina e mangio quella)
  • L’energia viaggia in vasi comunicanti: tanto più è sulla protezione tanto meno è sulla costruzione

Tutti questi vincoli rappresentano tuttavia le caratteristiche strutturali di molti contesti e culture aziendali: la capacità cruciale non è quindi quella di decidere e impattare in contesti semplici, ma piuttosto quella di farlo in contesti complessi, ambigui, sfuggenti e ambivalenti.

La svolta del self-empowerment

Decidere e riuscire oggi (ma anche sempre) richiede allenarsi assiduamente a:

  • Alimentare il desiderio di vedere, cogliere e usare per costruire, riparare, abbattere, aggirare, trasformare
  • Intercettare, coltivare ed essere pronti a usare le risorse necessarie a farlo (in sé stessi, negli altri, nel contesto)
  • Riconoscere vincoli e blocchi e aggirarli
  • Essere a proprio agio nel disagio
  • Convogliare le proprie energie sulle leve di maggior impatto
  • Confidare e investire nella possibilità di riuscire integrando la possibilità di non riuscire

Sviluppo e self-empowerment allenano le capacità decisionali e il coraggio, che si traducono poi in comportamenti di vigilanza, iniziativa, proattività e responsabilità nel relazionarsi, scegliere e agire.

Come potenziare capacità decisionale e coraggio: micro e macro

Per far esprimere pienamente il potenziale che i singoli, i team e le organizzazioni hanno di decidere tempestivamente e con impatto di lunga gittata, un progetto di sviluppo lavora idealmente su più livelli:

  • allenare l’individuo a riattivare, orientare e alimentare la propria capacità di sentire desiderio
  • profittare di quest’ultimo per allenare l’attitudine a mettersi in gioco da protagonista, usando pienamente sé stesso per “sentire” la ricchezza, la vitalità e le contraddizioni di ciò che lo circonda; realista, fiducioso, strategico e pronto ad agire, pur nell’ambiguità e nell’incertezza
  • parallelamente, anche nel caso di interventi individuali, agire nel e per il contesto, anche attraverso il coinvolgimento diretto o indiretto di altri interlocutori

Approcciare parallelamente più livelli è la chiave di volta per consolidare un vero cambiamento e salto di qualità, che diventi sostenibile nel medio e lungo termine.

UNA RACCOLTA DI CASI REALI

Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.

Empowerment di comunità in azienda

People Development

Un percorso di empowerment dedicato alla comunità tecnica di un’azienda

Un’azienda di altissimo profilo tecnologico vuole implementare la carriera tecnica, consentendo ai propri “guru” interni di guadagnare influenza e autorevolezza per contribuire e influenzare le scelte aziendali.

Una serie di lampadine a rappresentare la case history dedicata all' empowerment team

Empowerment Team

Una region che sta vivendo una battuta di arresto e deve costruire il proprio futuro

Il team apicale della regione ha la responsabilità e l’urgenza di cambiare marcia e definire la vision e la roadmap che traghetti tutta la squadra ad un futuro di successo definito “region 2.0”.

Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

La lettera D in colore rosso attaccata su un'asse di legno

D come Desiderare

Contattare il proprio desiderio come base per decidere e rendere possibile il fare

Il tasto K di una vecchia macchina da scrivere

K come Killer

Conoscerli per aggirarli, vuol dire avere una vision e una traiettoria degli scenari possibili

La lettera G all'interno di una grande insegna su strada

G come Generatività

Mettere al mondo qualcosa di proprio; per farlo ci vuole anche contare con e sugli altri

torreluna empowerment alphabet locus of control

L come Locus of control

Concentrarsi su quello che dipende da te per avere maggiori possibilità di impatto

Area d’impatto

podcast di Federico Vagni

Elogio dell’irrazionalità

Via via che la complessità e le responsabilità aumentano, decidere diventa più difficile e richiede più coraggio. Questo può enfatizzare necessità di ponderare prima di agire. Ma è anche più evidente come il processo decisionale sia alimentato dalla componente emozionale, perché la razionalità è solo una parte dell’intelligenza. Servono liste pro e contro? Si, ma con alcune precauzioni d’uso!

Perché canto

Iniziativa e proattività sono la benzina del protagonismo, implicano e al contempo rafforzano il coraggio. Importante e proficua può essere l’iniziativa di sperimentarsi in cose che non si sanno fare, per allenare l’attitudine a mettersi in gioco, usandosi pienamente, pezzi forti e meno forti, non necessariamente senza inibizioni e meglio se sostenuti dalla fierezza “di non essersi rassegnati ad averle”!

Sei interessato ad un incontro con noi?

Se desideri conoscerci meglio e saperne di più sulle nostre proposte, non esitare a contattarci!