CHANGE

Come accompagnare il cambiamento e trarre il meglio dalla transizione?

Le capacità di accompagnare il cambiamento, trasformarsi, accogliere la novità come un’opportunità di miglioramento sono cruciali per stare sul mercato e prosperare.

VUCA è l’acronimo che meglio definisce il mondo di oggi: Volatile (ovvero rapido, inafferrabile), Uncertain (incerto, sfumato), Complex (complesso, articolato, interrelato) e Ambiguous (nel quale i rapporti causa-effetto non sono così chiari o anticipabili a priori).

Come accompagnare il cambiamento?

Accompagnare le persone verso una transizione (Trasformazione)

Accompagnare il cambiamento è una dinamica che da sempre smuove le viscere umane, tra il desiderio di esplorare e imparare, e la paura di farlo. Ciascun individuo mette così in gioco una dimensione emotiva predominante nei processi di cambiamento, attivando resistenze, paure, preoccupazioni e reazioni a volte poco coerenti con il contesto.
Accompagnare, rassicurare, accogliere le difficoltà, informare, includere. Spesso le azioni messe in campo non sono sufficienti per far passare le persone da uno stato di passività a uno di protagonismo. Un passaggio nel quale cogliere davvero il cambiamento come opportunità di sviluppo, trasformazione, creazione di un nuovo stato di benessere auspicabile.

Allenare le organizzazioni a vivere i processi di cambiamento

Questo processo sarà possibile laddove le persone sentano di avere spazio per contribuire. Il processo di empowerment è un percorso di attivazione, co-costruzione e corresponsabilità: allineamento e dialogo possono essere più impegnativi in prima battuta, ma allo stesso tempo i frutti si colgono già dai primi passi.
Accompagnare al cambiamento un sistema significa creare una competenza diffusa di gestione delle contraddizioni, proprio perché i contesti che cambiano sono maggiormente esposti a tale evenienza. Ma l’esistenza di contraddizioni, in realtà, non contraddice la bontà di una trasformazione: anzi la rende possibile proprio per la ricchezza insita nella contraddizione stessa.
Pur essendo tutti razionalmente convinti di questo (che nella contraddizione e nell’integrazione della diversità risieda una grande ricchezza), è fondamentale che tale convinzione passi dalla “testa” alla “pancia” di ciascuna persona, attraverso un percorso che non può essere puramente cognitivo o formale.

La svolta del self-empowerment

Il cambiamento è un processo che tutti conosciamo e che diventa sostenibile nel momento in cui le persone lo vivono come arricchimento. Il primo vissuto, invece, è quello di perdere qualcosa e di essere, in qualche modo, in pericolo.

L’approccio del self-empowerment è dotato di una strumentazione dedicata, in grado di accompagnare le persone in un processo personale di cambiamento, parallelo al cambiamento organizzativo, caratterizzato da:

  • promuovere un focus sulla trasformazione, intesa come evoluzione

  • mantenere il focus sull’aggiunta e non sulla sostituzione

  • stimolare il focus sulla sperimentazione e non sull’azione

Tali focus sono elementi culturali ma prima di tutto esperienze dirette che aiutano le persone (i membri di un team, ad esempio) a sperimentare in prima persona le potenzialità di un cambiamento vissuto in questi termini.
L’esperienza individuale fa poi da driver per l’implementazione concreta, fornendo anche un elemento forte di testimonianza (e quindi credibilità) utile nei contesti che richiedano un deployment/cascata.

Accompagnare il cambiamento: micro e macro

La potenza di un change management accompagnato dal self-empowerment, e quindi con forte focus sul processo (individuale e organizzativo), è duplice:

  • da un lato, la coerenza tra l’esperienza individuale e quella organizzativa alimenta la sostenibilità del cambiamento nel tempo, sgombrando dagli scetticismi e dalle prese di distanza che nel medio e lungo termine diventano zavorre insostenibili
  • dall’altro, fornisce alle persone competenze “acontestuali”, utili quindi nel processo di cambiamento attuale ma che non si limitano allo stesso, consentendo a ciascun partecipante, team e organizzazione di potenziare la propria capacità di “saper cambiare”

Si tratta quindi di accompagnare le persone ed i team ad accettare transizioni complesse, incerte, volatili, e a trarre da questo terreno sconosciuto motivazione e coraggio, costruendo un mindset votato alla sperimentazione, all’ampliamento delle possibilità a alla capacità di creare contesti nei quali un errore – almeno in fase prototipale – sia accettabile.

UNA RACCOLTA DI CASI REALI

Applicati in contesti sfidanti, per toccare con mano la messa in pratica dei nostri interventi.

Team di talenti

Un’azienda Retail ci ha chiesto un percorso di integrazione, training, sviluppo per aumentare efficacia ed efficienza

Azienda matura nel settore del retail con urgente bisogno di integrazione, training sul campo e sviluppo di giovani professional di talento in ambito category management e acquisti.

Busti romani a rappresentare la crescita professionale

Crescita professionale

Un’azienda decide di sviluppare giovani talenti per prepararli a ruoli di rilievo

Azienda in forte espansione nel settore delle utilities, ci contatta con urgente bisogno di progettare un intervento per giovani talenti e garantirsi ricambio generazionale di valore.

Strumenti, concetti ed esercizi per iniziare a sperimentare e per approfondire i concetti cardine del self-empowerment applicato allo sviluppo di integrazione e cooperazione.

La lettera P come segnale illuminato sulla strada

P come Possibilità

Creare nuove possibilità consente di avere più opzioni di scelta e apre al cambiamento.

torreluna empowerment alphabet benessere

B come Benessere

Essere a contatto con le proprie risorse, affrontare le sfide e alzare il livello degli obiettivi.

La lettera S dipinta di nero su una lamiera

S come Salto di qualità

Allenare un approccio “hopeful” permette di cogliere gli input del contesto.

La lettera J disegnata con il gesso bianco su uno sfondo verde

J come Joy

La gioia fa da contraltare alla fatica di uscire dalla propria zona di comfort.

AREA D’IMPATTO

podcast di Federico Vagni

Manifesto del non cambiamento

Parrebbe una provocazione! È invece questione di messa a fuoco, di esplorazione e cambiamento, con molte interpretazioni, alcune delle quali potenzialmente fuorvianti. Allenare al cambiamento significa sventare queste accezioni, capire cosa è smania di innovazione, riposta spesso nel “cosa” più che nel “come”, sui contenuti prima che sullo sviluppo e l’evoluzione di sé. Il vero cambiamento necessita di evoluzione e messa in discussione, di accogliere le contraddizioni.

Il potenziale delle crisi

Il cambiamento si accompagna anche grazie alla capacità di farsi concavi rispetto agli eventi più drammatici della vita, rendendoli occasioni per sviluppare potenziale, di elaborarli, non tanto cercando un ripristino quanto piuttosto un nuovo livello da cui partire. Si tratta della capacità vitale ed evolutiva di passare attraverso il dolore e le difficoltà senza farsene annientare, aprendosi alla possibilità di trovarci valore e stimoli che rinnovano.

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